Notizie straordinarie da un altro pianeta

 NOTIZIE STRAORDINARIE DA UN ALTRO PIANETA

Azione teatrale per macchine da guerra

Luogo e oggetti  ANTONIO PANZUTO
suoni e regia  ALESSANDRO TOGNON
luci  PAOLO RODIGHIERO

Premio Speciale al Festival Internazionale di Teatro di Figura di Belgrado 2004

Locandina
Depliant
Scheda tecnica
Pianta
English
Francaise

Un luogo bianco, dolcemente sconnesso, può sembrare un lago di sale o una valle lunare, niente alberi, nessun animale. Una luce bianca, diffusa, potente, invariata, totale. Nessuna traccia di umani.
Moltissime macchine, dalle forme che ricordano vagamente coleotteri, animali da cortile, cani, leopardi, ma anche missili, camion, blindati, cannoni, perlustrano questo deserto, sembrano cercare qualcosa o qualcuno, sono inquiete come animali che sentono il tempo; ma poi rumorosamente si schierano in posizioni da combattimento, si spostano in colonna, si ritirano, o procedono all’attacco.
Attendono. Spostano avanguardie. Accelerano. Movimenti prima o dopo la guerra.
Ad un primo sguardo sembrano grandi giocattoli, costruiti con materiali di scarto di moto, di auto, di biciclette, di computer, di radio, di radar. Sono macchine da guerra, rumorose come i motori aggressivi e ruggenti dei carri armati. Hanno movimenti lenti e costanti, ma improvvise impennate, di cavalli di ferro imbizzarriti.
Sembrano progettate fondendo lamiere, ruote, motori, fari, con code e zampe e istinti animali, eppure rivelano indifferenze e potenzialità di violenza dal sapore umano.
Appaiono alcune case di una città come tante, di una strada come tante, lampioni di una qualsiasi periferia. Le macchine le colpiscono con le loro luci violente, sembrano invadere le stanze con i loro occhi.
Ma non vediamo bombe, distruzioni, sangue, tutto deve ancora succedere, o è appena successo. Nulla di diverso da questo possono portare le macchine, imprigionate in una coazione a ripetere, il cui significato è perduto.
Qualcuno muove le macchine, con semplici corde, come un gioco antico, che si può solo ripetere, all’infinito.
Niente di umano appare durante l’azione. Non una voce, nessuna traccia di corpi.

LA GUERRA NON È DI NESSUNO, VIENE DA SOLA COME LA BUFERA O IL LAMPO

Solo pensieri silenziosi appaiono nel grande fondale, che potrebbe essere considerato come le pagine di un diario, o il monitor di un computer di un adolescente; con l’unica differenza di essere nato in Kosovo, in Algeria, in Etiopia, in Kurdistan.
Sono pensieri, o frammenti di pensieri scritti, nella notte, sotto i bombardamenti, o nei campi profughi, scanditi dalle poesie d’amore o dai piccoli fatti della vita quotidiana, dall’orrore del sangue, dalle deportazioni, dallo sradicamento dalla propria terra.
Durante l’azione, muta di voci umane, ridotte a pensiero silenzioso, si sentono solo i rumori delle macchine, dei loro movimenti, dei loro motori: ritmano il tempo o la musica che quell’immaginario adolescente forse ascolta, stretto nelle cuffie.
Sono le canzoni che raccontano i paesaggi di chi vuole trattenere ogni giorno un po’ della sua normalità.

Qualche frammento dei testi che appaiono nel grande fondale blu:

 

in fondo al cuore

ci resta forse un albero

chi sei tu per me? niente

ecco avanzare una casa rosa

noi, soli, passiamo via da tutti

tutto cospira a tacer di noi

non mi importa più di niente

 

L’installazione viene ripresa e riallestita nel 2016  al Festival PERIFERICO – Futuro Antenato  di Modena,  per Amigdala Produzioni ed è basata sul  progetto produttivo del 1999  finanziato dal  Teatro Spazio Reno del Comune di Calderara di Reno (BO),  in collaborazione con il Teatro Stabile delle Marche e la Fondazione AIDA di Verona.

Nella versione  precedente NOTIZIE STRAORDINARIE DA UN ALTRO PIANETA  è stato rappresentato: al Festival Contemporanea di Prato, al Festival  Vetrina Europa di Parma (2000),  al Centro Cultural du Belém di Lisbona (2002), al Festival AlpeAdria di Gorizia (2001), al Centro d’Arte Contemporanea di Genazzano (Roma) 2004, al Museo Pecci di Prato ( 2004) alla Mole Valvitelliana di Ancona, alla Galleria d’Arte Contemporanea di Modena ( 2004).

Nel 2004 ha vinto il Premio Speciale al Festival Internazionale di Figura di Belgrado.


FOTO DI SCENA