LE NOTTI BIANCHE
WORKSHOP
Visconti Dostoevskij Bresson
Il cinema – Il set – Il teatro
E’ un incontro con l’immaginario scenografico del grande regista del Neorealismo Italiano e con la leggerezza del segno di Robert Bresson, meraviglioso maestro del Minimalismo francese.
Il workshop si forma sulla ricostruzione teatrale del set del film Le Notti Bianche di Luchino Visconti (1956) e vuole essere un esercizio sul rapporto arte cinematografica e arte teatrale, per inoltrarsi lungo la struttura drammaturgica del film e coglierne i rapporti con gli ambienti e i luoghi scenici, svelarne interpretazioni registiche e dinamiche attoriali.
Il workshop parte dall’analisi del testo letterario Le Notti Bianche di F. Dostoevskij del 1848 e due relative versioni cinematografiche:
Le Notti Bianche per la regia di Luchino Visconti del 1957
Quattro Notti di un sognatore per la regia di Robert Bresson del 1971
MODALITA’ DELLA DIDATTICA
Il processo creativo che s’instaura tende alla riprogettazione in scala di modelli del set cinematografico, fino alla realizzazione di elaborati, con foto, riprese video ed esercitazioni pratiche.
Il lungo lavoro d’analisi del set, dei luoghi e dei singoli fotogrammi, vuole condurre gli studenti ad una coerente ricerca metodologica, per ricreare ambienti scenografici coerenti al testo ma ripensati e riprogettati.
Il corso di scenografia non si pone obiettivi di formazione strettamente didattici ma vuole soprattutto sviluppare autonomia di ricerca, metodologica e di pensiero creativo.
Contenuti e tematiche
LE NOTTI BIANCHE
Nel breve romanzo di Dostoevskij la struttura narrativa è assai semplice e incentrata su due soli personaggi, il protagonista “sognatore” e la giovane Nasten’ka, che s’incontrano ripetutamente per quattro notti e si raccontano la loro solitudine.
Dal punto di vista del luogo scenico tutto è invece più complesso e articolato. Pietroburgo è “la città inafferrabile e scavata nell’aria” e nello svolgersi del racconto, sullo sfondo della relazione tra i due amanti, essa emerge, deserta, irreale, inquietante, capace di trasformarsi e diventare commovente cornice per i due sognatori.
La città nei due film ci appare in modi completamente differenti ma in entrambi i casi, la scelta della scenografia segna e amplifica la qualità visionaria di questo fantastico romanzo giovanile di Dostoevskij.
Luchino Visconti, grazie agli scenografi Mario Chiari e Mario Garbuglia, ricrea tutto l’ambiente negli stabilimenti di Cinecittà, costruendo un “fantastico” set, dal sapore espressionista ed oscuro, luogo di romantiche emozioni e con una profondità dal sapore decisamente teatrale.
Robert Bresson, invece con il contributo dello scenografo Pierre Charbonnier, ambienta il set in una Parigi vera e concreta più che mai, dove i due giovani spaesati ed estranei sono circondati dai soli rumori reali della vita di tutti i giorni e si muovono solitari, senza musiche o altro che possa trasportare lo spettatore verso un romanticismo d’effetto.
Due modi assolutamente diversi ma che riportano perfettamente il luogo di sogno che Dostoevskij descrive in maniera poderosa e affascinante.
FOTOGRAMMI FILM “LE NOTTI BIANCHE” DI LUCHINO VISCONTI
> Sul set di Luchino Visconti – di Renzo Renzi
FOTOGRAMMI FILM “QUATTRO NOTTI DI UN SOGNATORE” DI ROBERT BRESSON
I BOZZETTI
Ricostruzione del set di Visconti
WORKSHOP LICEO ARTISTICO SELVATICO – PADOVA (2015)
Foto modellino
WORKSHOP DAMS – PADOVA (2014)
Foto modellino
WORKSHOP ACCADEMIA DI BELLE ARTI – VERONA (2014)
Foto modellino
WORKSHOP NABA NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI MILANO (2007)