Romeo e Giulietta 2
ROMEO E GIULIETTA

di  William Shakespeare
regia  di Stefano Vercelli
produzione  Emilia Romagna Teatri Fondazione
Teatro delle Passioni – Modena 2002

 

APPUNTI DI SCENOGRAFIA

La struttura scenica dell’opera di Shakespeare si evolve in più luoghi, interni ed esterni, aperti e chiusi, ampi come le piazze od oscuri come la cripta di frate Lorenzo, in un continuo spostamento dell’azione degli attori e in un susseguirsi di capovolgimenti temporali.
Le scelte drammaturgiche e registiche conducono ad una scenografia essenziale, rarefatta e agile nelle soluzioni di cambiamento pur mantenendo drammaticità all’azione.
È molto importante per il progetto scenico il lavoro degli attori che sono sempre tutti in scena e che diventano personaggi trasformandosi direttamente, truccandosi e vestendosi a vista, utilizzando sempre tutto lo spazio a disposizione.
In questo modo il luogo dove avviene il dramma deve essere allo stesso tempo teatro di prova e scena teatrale, un camerino d’artista e una piazza di Verona, garantendo una continua tensione visiva allo spettatore.
Si è scelta così una struttura a praticabili disposti alcuni verticalmente rispetto al punto di vista e altri a chiudere sul fondo, con diverse scale di collegamento, per permettere agli attori rapidi spostamenti. I praticabili in legno, ricoperti di tavole vecchie, usate e consumate, come di un vecchio pavimento, vogliono arricchire di suggestione lo sguardo e trasportare subito in un altro tempo, cercando di storicizzare la visione.
Scale e scivoli danno valore formale alla scena che pur ricordando una piazza o luogo aperto dovrebbe avere sempre un forte valore astratto e simbolico : una scena povera ma mutabile, ricca di potenzialità espressive.
La camera da letto di Giulietta è il praticabile sul fondo e può scorrere su ruote verso il boccascena, spinta a vista dagli attori.
Altro elemento molto importante e dinamico è il balcone del palazzo di Giulietta, dove Romeo può aggrapparsi, salire, saltare e raggiungere l’amata nell’estasi dell’abbraccio. Una struttura su ruote che può girare vorticosamente e creare una forte passione e emozione visiva.
Sul fondo una grande tela dipinta con toni di grigio e azzurri, indaco. Una pittura molto gestuale ed “espressionista” che vuole ad un tempo creare un senso di astrazione e mai di descrizione delle azioni degli attori e dall’altro contenere con i cambi di luce i tempi delle azioni e lo scandire del giorno e della notte.

Antonio Panzuto


BOZZETTI