QUI DA NOI IL TEMPO NON C’E’ HERE WITH US THERE IS NO TIME

INSTALLAZIONE

Padova Giardino degli Eremitani 18 luglio – 18 ottobre

Comune di Padova  –  Assessorato alla Cultura   –   Museo degli Eremitani   –   Associazione Fantalica 

L’aldilà forse è un uliveto, dove il vento arriva puntuale nel pomeriggio. Un villaggio sospeso sulle cime di alberi senza rami e senza foglie. Non sono tombe né nidi ma rifugi instabili di persone che sono passate e che desiderano ancora confidarsi con i vivi, lanciare in mare un messaggio in bottiglia, tentare di afferrare qualcosa che non si fa prendere. In quell’Eden così sobrio e calmo, qualcuno è convinto di sentire parlare i morti. Ascoltiamo voci sospirate, dolorose, gentili, dignitose, rassegnate o sconfitte che assomigliano a gesti quotidiani. Brevi pensieri, monologhi di individui che vogliono incontrare ancora. Confidenze intime come quelle che si affiderebbero a un diario, o a una stanza d’analisi, che incastrano bisogni, chiedono riparazione, ci confortano e ci rassicurano, pur sapendo di non avere risposte, quasi una trama sonora per lenire le separazioni. Un esercizio del bussare, del cercare. Gli spettatori possono sedersi e ascoltare sotto ogni albero, memorie e intimità che ogni voce ci confessa su quello che ha compreso o finalmente capito, con la modestia e il distacco sofferto di chi ora è dall’altra parte e ritorna sugli eventi accaduti. Il pubblico può seguire i passaggi tra una vita e l’altra creando un proprio percorso in una dimensione immateriale e in un illusorio e impensabile viaggio nell’aldilà. “Con il tempo le cose scompaiono.  Si chiama dimenticare.”   2025 - Qui da noi il tempo non c'è Vengo qui ogni giorno E passeggio lungo il muro sgretolato Nella nebbia mattutina Guardo gli alberi sparpagliati sul prato Vado a sedermi sulla panca di legno, sotto la betulla storta Sul ramo secco Si posa un corvo È il crepuscolo d’estate Penso ai morti La verità è che sono convinto di sentir parlare i morti Penso che l’essere umano Sia in grado di giudicare la propria vita Solo dopo che si è messo la morte alle spalle I pensieri non si possono raccogliere Ma attaccarli tutti insieme Questo si può fare E allora chiedo a ciascuna di quelle voci Che cosa direbbe se avesse la possibilità di essere ascoltata ancora una volta? Un unico lungo suono Un unico lungo suono Alla fine del giorno Alla fine della vita

Un progetto di Antonio Panzuto e Alessandro Tognon

Sculture Testi Collaborazione musicale Allestimento fonico Collaborazione scenica Organizzazione Presentazione Consulenza tecnica

Antonio Panzuto Antonio Panzuto e Alessandro Tognon Stefano Merighi Franz Fabiano Sofia Rampon Alessandra Lazzaro Nicola Galvan Stefano Bassan